Visitare Categoria: Monumenti
L’eremo di Poggio Conte è uno dei luoghi più magici della Tuscia. E’ immerso in un luogo disabitato e selvaggio oggi come allora, quando fu realizzato con la sola forza delle braccia che hanno scavato e modellato questi ambienti dedicati al culto. Oggi come allora non ci sono cartelli indicatori per trovare il sito, occorre affidarsi alle indicazioni di chi già c’è stato e affrontare il viaggio con grande spirito di avventura, seguendo la riva sinistra del fiume Fiora e inerpicandosi per un sentiero comunque percorribile e segnalato da palizzate di legno. La chiesa, posta su una parete a strapiombo, è composta da due locali quadrangolari, quello d’ingresso consta di una copertura a cupola con pilastri, montanti, capitelli e, quello di fondo, ha una volta a crociera ed un’abside con scarsi resti di un affresco raffigurante due santi mitrati, forse S. Colombano e S. Savino. La cupola del primo ambiente presenta un disegno floreale, e 4 pilastri a fascio con capitelli cubici. La volta a crociera dell’ambiente di fondo è senza chiave e con costoloni terminanti con pitture geometriche ancora ben visibili di tipo floreale e, sembra, anche con motivo sessuale. Tutte queste caratteristiche di ispirazione gotico – cistercense la farebbero risalire al XIII secolo. L’abside è a terminazione rettilinea e presenta 3 sedili di cui lo scranno centrale è a nicchia cuspidata con al centro i resti di un altare. L’ambiente d’ingresso era decorato da un grande ciclo di affreschi del XIII secolo, comprendente le figure dei dodici apostoli e del Redentore. Di questo ciclo, trafugato nel 1964, sono stati recuperati soltanto sei pannelli, oggi esposti nel Museo civico archeologico di Ischia di Castro. Nelle immediate vicinanze si possono osservare altri locali scavati nella roccia e quanto rimane dell’originale insediamento monastico insieme ad alcune tombe a camera e alla presenza di una scrosciante cascatella.
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