Cari amici, come voi sapete ad aprile ricorre il 160mo anniversario della scoperta della Tomba Francois (1857).
Fondazione Vulci intende celebrare la ricorrenza chiedendo un atto di solidarietà alle comunità interessate da testimonianze archeologiche etrusche affinché gli affreschi della tomba,dal 1863 ricoverati in case di proprietà della famiglia Torlonia senza essere visibili al pubblico,possano essere allocate in custodia nel parco di Vulci,che potrebbe diventare così un polo di attrazione per tutto il territorio.
Fondazione è al corrente di dispute tra eredi ma è altresì consapevole che un eventuale concessione alla Fondazione Vulci non costituirebbe un ostacolo alla decisione della magistratura sulla titolarità dei diritti di proprietà. Al contrario potrebbe essere visto dagli organi giudicanti come un atto capace di sbiadire ogni risvolto egoistico della contesa.
Da tempo tutti gli enti locali (Regione,Comuni) indicano come unica e stabile prospettiva di sviluppo economico il turismo “culturale”.
L’Etruria nel suo insieme potrebbe trarre un vantaggio complessivo da tale “disponibilità ” del bene. Il territorio infatti tenderebbe ad identificarsi con gli affreschi creando le stesse condizioni di sviluppo di Salisburgo che ha costruito attorno alla figura di Mozart la sua floridita’.
È per questo che Fondazione Vulci chiede di alzare la soglia di attenzione verso il problema della “fruibilità ” dei beni culturali,di cui gli affreschi Francois sono sicuramente un esempio significativo.
Lo chiediamo a tutti i sindaci del territorio che potrebbero tenere a Vulci una riunione congiunta dei loro consigli comunali per chiedere ai “nobili in disputa tra loro” una prova di “nobiltà d’animo”.
Le famiglie Torlonia e Cesarini Sforza ( principali pretendenti ) sanno bene quale grande aiuto potrebbero dare a tante famiglie e a tanti giovani privi di lavoro e ridotti spesso alla disperazione. Il rifiuto,non intaccando la proprietà o lo sfruttamento economico del bene ( perché è tenuto nascosto a Villa Albani) risulterebbe incomprensibile tanto più se si considera che i Torlonia sono anche “servitori” di Papa Francesco,esempio mirabile di solidarietà umana e di dedizione alla gente più bisognosa.
Un evento del genere avrebbe certamente (per la sua “determinata compostezza” ) l’attenzione dei media,italiani e stranieri e potrebbe aiutare moltissimo alla causa.
Agli amici di Distretto Etrusco,ai consorzi di promozione turistica, ai vicini ed omologhi di Tarquinia e Cerveteri, ai parlamentari nazionali e regionali,agli uomini di cultura e più in particolare a tutti i cittadini del territorio chiediamo di aiutarci a “riprenderci la nostra storia “. Grazie!